21 Gennaio, il Blue Monday del 2019: realmente esiste il giorno più triste dell'anno?
- Angela Santorelli
- 7 gen 2019
- Tempo di lettura: 3 min

ANSIA, depressione, irritabilità, stanchezza: gennaio è il periodo dell'anno in cui la fatica si comincia a percepire di più e il terzo lunedì del mese si è conquistato la fama del picco di negatività a tal punto da venire definito Blue Monday. Il fatto che sia il "giorno più deprimente dell'anno'', in realtà, è tutto da dimostrare. Se anche in questa stagione la tristezza potrebbe farsi sentirsi di più, il mondo scientifico ricorda che non esiste un giorno specifico che possa rappresentare il picco di negatività. Mentre è acclarato che per una combinazione di fattori, il periodo post natalizio, tra postumi delle feste, giornate brevi e basse temperature, non contribuisce certo al benessere psichico. Da questo punto di vista, la fine del primo mese del calendario viene visto, soprattutto nel mondo anglosassone, come la tempesta perfetta che dopo il Natale ci fa sentire particolarmente stanchi e sfiduciati.
L'ORIGINE DELLA RICORRENZA Nulla di scientifico, ricordiamolo, dietro questa tradizione che risale al 2005: in origine il 'Blue Monday', che ricade il terzo lunedì del mese, non era altro che una trovata pubblicitaria di Sky Travel, un canale televisivo britannico del gruppo Sky Uk dedicato ai viaggi, che 13 anni fa si inventò l'equazione alla base dell'assegnazione della data fatidica. COME È STATO STABILITO IL GIORNO L'idea della giornata viene attribuita a Cliff Arnall, psicologo presso l'Università di Cardiff che all'epoca disse di avere escogitato una strategia per aiutare le compagnie di viaggio ad analizzare le tendenze dei loro clienti, osservando come questi ultimi siano più propensi a prenotare un viaggio quando si trovano in uno stato di profondo malumore. Il tutto poteva essere calcolato considerando alcuni fattori come le condizioni meteorologiche, la capacità di fronteggiare i debiti accumulati, il tempo trascorso dal Natale, il fallimento dei propositi che si erano prefissati con l'inizio del nuovo anno, i bassi livelli di motivazione e la sensazione di una necessità di agire. Secondo questa teoria, in questa giornata, appunto Blue Monday, dovremmo essere più tristi.
"NESSUN RISCONTRO SCIENTIFICO" Ma per molti esperti non è così. C'è chi considera il Blue monday un fake mediatico, una trovata del marketing, senza nessun tipo di riscontro scientifico. "Il Blue Monday è solo un fake mediatico, che non ha alcun tipo di riscontro dal punto di vista della biologia e del vissuto comportamentale di nessuna fascia della popolazione", spiega Massimo Di Giannantonio, psichiatra e professore dell'università Gabriele d'Annunzio di Chieti, che si aggiunge alla lunga lista degli scettici del 'lunedì triste'. La formula del Blue Monday, che prende in considerazione diversi fattori come la fine delle vacanze di Natale, il clima, l'inizio della settimana, i soldi spesi per gli acquisiti natalizi, è stata infatti già smentita da psicologi ed esperti, e forse non a caso era nata per un'azienda di viaggi inglese che promuoveva vacanze invernali.
"L'EFFETTO DOPO NATALE" Per Di Giannantonio questo non è solo il periodo in cui si mettono via gli addobbi natalizi. "Le giornate si allungano, più ore di luce segnano un risveglio del sistema endocrino e gli animali e le piante si preparano alla rinascita e al risveglio dal letargo. Non è un caso - spiega l'esperto - che in questo periodi ci si curi di più: molti si mettono a dieta, altri vanno in palestra, altri ancora cambiano colore o taglio di capelli. La luce ha un potente effetto sull'umore e rimette in modo le energie, anche sessuali", sottolinea lo psichiatra.
COME SCONFIGGERE IL MALUMORE?
Ma cosa fare per affrontare questa forma di depressione post-feste?
Un rimedio può essere lo sport, pare infatti che esiste un rapporto molto stretto fra sport e salute mentale e che alcune discipline sportive possano agire positivamente sul disagio psicologico, in particolare sullo stato depressivo.
Ma anche dedicare un pò di tempo alle proprie passioni, non guasterebbe, o cercare di fare passeggiate nella natura, quando si presenta la possibilità.
Naturalmente, se si sente la necessità di migliorare il proprio benessere psicologico, è sempre meglio rivolgersi ad uno specialista.
Fonte: Repubblica.it
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